Lectio per il tempo di Avvento
Il “Nuovo testamento” nei discorsi di addio di Giovanni 13-17
I Discorsi d’addio di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni hanno la forma di un discorso di testamento di Gesù ai discepoli. Nei capitoli dedicati alla vita pubblica Giovanni sviluppa soprattutto – per non dire soltanto – il confronto polemico di Gesù con i Giudei; il discorso edificante ai discepoli è raccolto in questi cinque capitoli, tutti contenuti nella cornice della Cena, nell’imminenza dunque della sua morte e risurrezione. Quei discorsi svolgono il senso del gesto sintetico della frazione del pane e della benedizione del calice. Con quel gesto Gesù consegna ai suoi la sua morte come pegno di una comunione destinata a rimanere per sempre; appunto il senso di tale consegna è lungamente esposto nei discorsi di addio. Essi interpretano in tal senso la morte e risurrezione di Gesù: non si tratta di un distacco, ma del pegno di una comunione più vera e compiuta rispetto a quella precaria realizzata nei giorni della sua presenza visibile in mezzo a loro. Quella comunione definisce la fisionomia della Chiesa e la sua missione di testimonianza nel processo che il mondo incredulo ha intentato e sempre perseguirà nei confronti del Maestro. La lingua usata in quei discorsi certo non è quella usata dal Gesù storico. Risulta invece da una lunga meditazione del discepolo amato sulla vicenda del Maestro, propiziata dall’esperienza storica della Chiesa nascente.
La memoria del loro cammino al seguito di Gesù dovrà diventare per i discepoli la traccia del loro cammino futuro. Lo Spirito di verità, l’altro Consolatore, ricorderà loro tutto quello che Gesù ha detto e fatto. Proprio grazie a quella memoria essi diventeranno finalmente capaci di conoscere Gesù, addirittura di vederlo, nei tempi in cui Egli appare invece nascosto al mondo. E la conoscenza di Gesù consentirà loro di costituirsi testimoni in suo favore nel processo interminabile che il mondo intenta nei confronti del Maestro.
La testimonianza è resa mediante le parole, ma anche e più mediante la qualità dei comportamenti reciproci e fraterni. Alla promessa dell’Altro Consolatore e all’imperativo della testimonianza si aggiunge, quale terzo filo dei discorsi di addio, il comandamento nuovo, amatevi gli uni gli altri come vi ho amati io.
Programma
Gli incontri si terranno nella Basilica di San Simpliciano il lunedì alle ore 21,00.
Di seguito il calendario:
15 novembre La Cena (13, 1-38)
22 novembre Vado a prepararvi un posto (14,1-31)
29 novembre Rimanete in me (15, 1-27)
6 dicembre L’altro Consolatore (16, 1-33)
13 dicembre La preghiera di Gesù (17, 1-26)
Le lectio saranno guidate da Monsignor Giuseppe Angelini