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Consiglio affari economici

Una comunità ecclesiale non è certamente un’impresa economica, tuttavia non può esimersi dal trattare con rigore responsabile l’amministrazione e la gestione dei beni. Sono beni della comunità gli edifici (anzitutto l’edificio chiesa) e tutto ciò che riceve dalle offerte dei fedeli. Secondo l’ordinamento italiano ogni parrocchia è un Ente civilmente riconosciuto ed è direttamente responsabile dei suoi beni. I beni di una parrocchia, quindi, non sono della Curia, tanto meno del Vaticano. È importante fare chiarezza perché molte persone ritengono che gli interventi strutturali di una parrocchia, in particolare il restauro dei beni artistici, siano finanziati dalla Diocesi o dal Vaticano. Sono invece a carico e sono finanziati direttamente dalla comunità.

Tutto ciò che forma l’insieme dei beni di una comunità deve essere gestito per il bene della comunità stessa. C’è anzitutto una responsabilità conservativa dei beni immobili. Spesso si tratta di un importante patrimonio artistico che va gestito sotto il controllo e l’approvazione della Diocesi e della Soprintendenza. C’è soprattutto una responsabilità pastorale che impegna un utilizzo dei beni finalizzato a perseguire l’azione missionaria della comunità. In questo senso sono importanti voci di spesa: la carità, la formazione e l’educazione alla fede dei ragazzi e dei giovani, la catechesi, la liturgia, la proposta di iniziative culturali e formative, la comunicazione.

Legale rappresentante dei beni di una parrocchia è il parroco il quale tuttavia deve essere coadiuvato da un Consiglio per gli Affari Economici (CAEP). Il Consiglio è formato da persone competenti in materia economica e giuridica e devono essere dotate di una buona sensibilità pastorale. Per la nostra Comunità Pastorale abbiamo ritenuto opportuno formare un unico Consiglio con una rappresentanza di tutte le parrocchie. Il senso dell’istituzione di un unico Consiglio è quello di voler rendere più condivisa, collaborante e unitaria l’amministrazione di ciascuna parrocchia nel quadro e in funzione dell’unica missione pastorale della Comunità pastorale. Ciò significa che si condivideranno la valutazione dei bisogni, le scelte di indirizzo, le priorità di interventi e di spese. Verrà promossa e favorita una concreta solidarietà tra le parrocchie e condivisa l’attenzione a realtà che già oggi operano a dimensione di Comunità pastorale (l’oratorio, l’iniziazione cristiana, la carità, la comunicazione e altro ancora).

È ferma intenzione dimostrare a tutta la comunità la massima trasparenza circa l’uso dei beni. Per questo pubblicheremo ogni anno il bilancio delle nostre quattro parrocchie. Ma non sarà una semplice elencazione di numeri. È invece importante che tutta la comunità sia consapevole che molte delle nostre attività si svolgono con il grande supporto di persone che mettono a disposizione tempo e competenze. Esse sono una grandissima ricchezza per la chiesa e costituiscono un bene primario e insostituibile.

Don Gianni Zappa

Parroco

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